Cirillo Grott. Le opere, l'uomo.

L'ispirazione, la sua Anima che ancora ci commuove...

Casa Museo Grott

Cirillo Grott

Un canto di Verità

Cirillo Grott, uomo e scultore grande di Guardia, nei boschi che fanno cornice a folgaria ha lasciato incompiuta la sua opera, ma ha comunicato un messaggio che va oltre l'arte: e investe direttamente il nostro modo di vivere oggi, di crescere, di amare. Di scegliere il luogo della propria vita e quindi di essere liberi.
Che l'opera di Grott - morto improvvisamente a cinquant'anni - resti non finita lo si avverte dalle sue ultime sculture in legno, forti ma ancora incerte se appoggiarsi a una bellezza raggiunta, o se continuare invece in una ricerca di sempre più rigorosa intensità...
Testo di Franco de Battaglia

Il posto: Guardia di Folgaria

Grott conosceva il mestiere di vivere e di scegliere; i boschi di Guardia erano la sua "materia", la ruvidità dei rapporti la sua coerenza, la schietezza il suo metodo. Guardia per lui era la radice del suo grande albero, ma anche un'orgogliosa testimonianza, in faccia ai dubbi, alle paure della gente.

Testo di Franco de Battaglia


Ci ha costretto e ci costringe ancora oggi ad alzare lo sguardo, richiamandoci a quell'umana tensione verso l'alto, verso qualche cosa di trascendente che tanto avvicina alla bellezza e alla pace, al di là di ogni credo.

Testo di Serena Giordani

La materia che prende vita

Grott torceva con le mani la sua materia - il legno - per trarne la vita. Ma quando quest'uomo aveva paura, quando gli sembrava che l'incertezza buia della tormenta potesse cogliere anche lui, allora era ai versi che ricorreva. E sta proprio in questo la stupenda originalità dell'arte di Grott, in questo necessario intreccio fra scultura e poesia che libera l'arte dalle sue banali etichettature critiche e le restituisce la sua antica dimensione sacra: non per vendere o per comperare, ma per cercare un canto di verità.

Testo di Franco de Battaglia

Un cantore della montagna

Cirillo Grott ha raccontato quanto lo circondava e lo ha espresso agli altri in maniera inesauribile.

Ha saputo fare propria tutta la duttilità, l'ancoramento al territorio e la tenacia che sono propri dell'identità trentina.

Quanto gli stava attorno l'ha spinto ad iniziare a scolpire proprio quegli alberi che tra le sue mani pulsavano di energia sempre nuova...
"Vorrei che la mia scultura, amica di quiei ceppi e di quegli alberi tra cui sono nato, scovasse nell'anima della mia gente ciò che desta stupendo interesse della natura, la potenza grandiosa di una foresta inesplorata portata alla critica del pubblico dell'oggi..." scriveva Cirillo Grott con una forte consapevolezza del proprio ruolo di artista e del rapporto con il proprio territorio.

Testo di Franco Panizza

Le sue opere sono come spartiti visivi, quando il segno si sposa al colore. Domina una carenza cromatica che spesso dilata i contorni, richiamando un'ispirazione sofferta ma vigorosa. Generare un'immagine è controllo, padronanza e conoscenza della tecnica, ma più complesso è dar corpo a un'identità trasversale al modello, in cui il soggetto viene ri-codificato nella parte più intima, ma raramente completamente finito.

Testo di Serena Giordani

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Il suo mondo con il suo sguardo

Sculture soprattutto, ma anche pittura e poesia. Quei ceppi delle sue montagne li ha portati lontani, senza in realtà averli mai sradicati. Li ha portati in mostre a Milano, a Roma, in Germania, in Francia...
Sempre però è tornato nel suo studio di Guardia di Folgaria.

Testo di Franco Panizza

Sculture e dipinti di Cirillo Grott

Una Casa Museo da visitare